Villa Stanga

Non v’è certezza sull’edificazione della villa ma il sito era già edificato nel 1721  e censito al tempo della grandiosa indagine sullo stato del territorio del Ducato di Milano, promossa sotto il dominio austriaco dall’imperatore Carlo VI ed entrata a regime più tardi col Catasto Teresiano, reggente Maria Teresa.
L’impianto a corpo rettangolare della villa la riconduce all’epoca neoclassica, quando fu interessata da un intervento che modificò l’originaria struttura. Il prospetto rivolto a sud è quello principale, sebbene l’opposto sia non di meno rilevante per l’affaccio sul giardino. Elevato su due piani, è ordinato simmetricamente in tre parti da ampie lesene. Al piede si apre un portico a tre fornici ad arco, quello centrale più ampio, sovrastato dal maggiore dei tre balconi del piano nobile. Le finestre presentano cornici neobarocche a fasce intonacate in leggera sporgenza e coronate da un cartiglio in chiave al piano terreno e da elaborate cimase con puttini al piano nobile.
Identicamente lo schema è ripetuto sulle testate e sulla facciata a nord, questa con la variante della limitata porzione ad est, di fatto estranea all’ordine simmetrico prevalente e per questo priva delle elaborate mostre alle finestre, rimaste forse allo stato originario.
Negli ambienti interni rimangono testimonianze del passato splendore soprattutto al piano nobile, peraltro recentemente modificato e posto in vendita come unità immobiliare, con settecenteschi soffitti e dipinti che riproducono paesaggi incorniciati da modanature.
Nel vasto parco che si estende a nord, in massima parte tenuto a prato con alberature di bordo, assume particolare rilievo il giardino all’italiana, disegnato nelle elaborate forme di aiuole, con statue e carpinate a galleria, impostato su un asse passante dall’ingresso alla villa alla cancellata nel parco, oltre la quale si allunga un rettifilo alberato verso il vertice nord-est della proprietà.

L’attuale aspetto esterno neorococò si deve agli interventi voluti verso il 1850 dal marchese Ferdinando Stanga Trecchi ed è caratterizzato dalle cornici arrotondate delle finestre che hanno la cimasa a ricciolo coronata da teste di puttini, dagli elaborati balconi in ferro battuto e dalla cancellata coeva che divide il giardino all’italiana dal lungo viale prospettico. Sempre di proprietà privata, da qualche anno la villa è stata smembrata in una serie di appartamenti residenziali. Immediatamente al suo fianco e ad essa associata nel determinare l’inconfondibile profilo di Costa che spicca su tutta la valle noterete la chiesa di San Martino.

Immagini

Immagini storiche

Cartoline storiche

Giovanni Cesana
24 luglio 1923 – 15 luglio 1944

Nato a Carate Brianza nel 1923 e vissuto in una corte, oggi scomparsa, di via Sant’Ambrogio, divenne perito industriale e si arruolò nell’esercito, entrando a far parte del Genio militare come marconista.
Dopo l’8 settembre del 1943 fu deportato nel campo per prigionieri di guerra di Fallingbostel, dove morì il 15 luglio del 1944.
Le sue spoglie vennero sepolte nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo per poi essere riportate a Carate nell’ottobre 2012 a cura della locale sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.